Alessandro Antonucci

Alessandro Antonucci nasce a Corfinio (Aq) il 21/02/1964, dove vive e lavora, in Via Tiburtina Valeria, 61. 1984 Diploma di Ceramica presso l’Istituto Statale d’Arte di Sulmona; 1988 Diploma di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove frequenta i corsi di Nato Frascà, Lorenza Trucchi, Aldo Turchiaro. Si diploma con una tesi sullo scultore Nunzio di Stefano. Il lavoro artistico di Alessandro Antonucci inizia negli anni ‘80, appena conclusa l’Accademia di Belle Arti di Roma, e spazia dalla pittura alla scultura, con particolare predilezione all’utilizzo di linguaggi multidisciplinari, attraverso i quali ha creato “ambienti” ed installazioni multisensoriali. La sua indagine è legata ai temi della memoria e della natura, fonte d’ispirazione continua e luogo ideale di vita e arte. Le tracce della sua ricerca sono rinvenibili negli “eventi” e nei fenomeni naturali, che l’artista ama cogliere nella loro essenza, riducendo al minimo l’intervento arbitrario su di essi. In questo senso il suo lavoro “registra” i fenomeni che accadono negli elementi come la terra cruda, il legno, i vegetali e, in generale nell’alchimia chimica e fisica dei materiali. I materiali che utilizza sono il gesso alabastrino, la terra cruda e cotta, i vegetali, i minerali, la fotografia. I calchi in gesso sono le tracce vegetali di “incontri” poetici, dove la natura assume valore di identità, di conoscenza, di trasformazione. Questi processi residuano in opere che ne sono la testimonianza intima e personale. Elementi naturali e oggetti trovati testimoniano la volontà di ri-dare un nuovo senso alle cose. Nella serie delle Intimità delle foglie, l’atto poetico è quello di indagare la parte non visibile delle foglie, nell’intenzione di svelare il segreto di luoghi non visti. Le modalità operative dell’artista sono orientate alla progettazione di interventi site specific, pensati appositamente per gli spazi espositivi. Dalla metà degli anni ‘90 si interessa anche di fotografia, in un progetto di contaminazione con gli altri linguaggi artistici. Si sono interessati al suo lavoro: Antonio Zimarino, Roberta Melasecca, Lucia Zappacosta, Franco Speroni, Antonio Gasbarrini, Adriana Martino, Ivan D’Alberto, Italia Gualtieri, Martina Sconci, Lisa Falone, Paola Ardizzola. (www.alessandroantonucci.eu)

Mostre personali
2018 Uliveti contemporanei#1: Alessandro Antonucci. Installazioni in uliveto secolare, Raiano (Aq), nell’ambito della XIV Giornata del Contemporaneo. A cura di Lucia Zappacosta
2016 Inedito, memorie naturali/immateriali. Confronto con Elio Di Blasio. Pescara, Spazio He5, a cura di Ivan D’Alberto
2014 Ritratti Ambientali, personale di fotografia presso il Museo Civico Archeologico di Corfinio (Aq)
2014 La Natura delle cose, personale presso la Galleria Maw di Sulmona. A cura di Italia Gualtieri
2008 traVOLTI, mostra di fotografia al Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea di L’Aquila, a cura di Franco Speroni e Martina Sconci.
2003 personale di fotografia presso la sede dell’Associazione Kunstfalle di Berna
1994 installazione multimediale presso il Kunstfalle di Berna
1992 Radici presso il Kunstfalle di Berna
1992 Tra pittura e scultura l’arte ex Convento degli Zoccolanti di Raiano (Aq) a cura di Antonio Gasbarrini

Mostre collettive
2019 Kètos. Installazione per la Biennale Art in the dunes, Vasto (Ch)
2019 Paesaggi piante e nuvole. Palazzo Dorotea, Villetta Barrea (Aq). A cura di Mariapia Graziani
2019 Plastikos. Galleria inangolo, Penne (Pe). A cura di Antonio Zimarino
2019 Le officine culturali. Installazione presso il Convento di Santa Maria degli Angeli, Atessa (Ch)
2018 New Years Brunch. Festa Internazionale della scultura. Palazzo D’Avalos, Vasto (Ch). A cura di Giuseppe Colangelo
2016 Contemporanea, culture del presente. Auditorium Diocleziano, Lanciano (Ch). A cura di Federica di Castelnuovo.
2015 Luogo, installazione permanente per AiR, Parco d’arte contemporanea. Raiano (Aq). A cura di Marco Maiorano
2015 Madonnina social pop, Galleria Studio Ra Contemporary Art, Roma – padiglione della Veneranda Fabbrica del Duomo, Milano
2015 New Years Brunch. Festa Internazionale della scultura. Lanciano (Ch)
2014 Premio Sinestesie, Del senso enoico, L’Aquila.
2014 L’incontro, performance collettiva presso la Galleria Gepard 14, Berna (Ch). A cura di Ernesto Nicola Nicola
2013-14 Semin/azione, progetto di contaminazione botanico-poetica Abruzzo/Sardegna. In collaborazione con Tavor Art Mobile
2013 Sos-pesi, installazione ambientale nell’ambito di Ecofesta, Raiano
2011 Ars, Eros, Cibus, installazione performativa, fotografia e scrittura, Sulmona, Palazzo dell’Annunziata
2011 Arte tra contaminazione e utopia, fotografia, Museo Altieri, Oriolo Romano (Roma).
2010 Metamorfosi, Ovidio e l’arte contemporanea, fotografia, Sulmona, Avatars Gallery.
2010 Premio Sinestesie, Il Tempo Sospeso, L’Aquila – Roma.
2009 Festival d’arte urbana Interferenze, installazione-performance fotografica, Teramo, L’Aquila
2005 collettiva d’arte nei granai di Palazzo Torlonia, Avezzano.
2004 Projectsobject, interventi d’arte nei granai di Palazzo Torlonia, Avezzano. A cura di Mauro Rea, Paola Ardizzola.
2003 rassegna di arte, musica, spettacolo Tra il sole e la luna Montone (Te) – installazione urbana.
2000 Hypérsuoni – suoni ed arte sotto la terra, San Benedetto in Perillis (Aq), progetto della manifestazione. Installazione multimediale e multisensoriale; ambiente sonoro, essenze naturali, fotografia. A cura di Adriana Martino
1999 rassegna di arte, musica, spettacolo Tra il sole e la luna Montone (Te) – installazione urbana.
1994 interventi d’arte Incontrarte Centro Storico di Loreto Aprutino (Pe) – installazione.
1994 rassegna d’arte contemporanea Katalogos Castello Cinquecentesco di L’Aquila. Catalogo a cura di Antonio Gasbarrini
1989 collettiva Pitture presso il Palazzo della Provincia di Roma
1988 collettiva di Incisione presso il Dulcis Inn di Roma
1987 progetto La Lupa e l’Orso scambio artistico-culturale Roma-Berna (Palazzina Corsini, Roma – Kunstkanal, Berna).

Residenze
giugno 2019, Terre di Casauria (Pe). I sentieri della sostenibilità. Interventi d’arte contemporanea in località Marano (Tocco da Casauria). Residenza a cura di Roberta Melasecca.
maggio 2015, Air, Arte in riserva, Raiano (Aq) 2015. Progetto installativo “Luogo”, realizzato nel percorso della Riserva delle Gole di San Venanzio.

ALCUNI PROGETTI

L’intimità delle foglie 

Da diversi anni Alessandro Antonucci lavora sul concetto di impronta, mettendo a punto un insieme di tecniche che gli consentono di prendere coscienza e consapevolezza sui fenomeni che caratterizzano la natura e con i quali entra in contatto. L’impronta riguarda la terra ma anche le piante, alle quali l’artista guarda con una attenzione non solo rivolta alla morfologia e all’estetica ma al loro senso compiuto, al ruolo che rivestono nell’ecosistema, riflettendo sui principi che da diversi decenni caratterizzano il pensiero ecosofico. Ogni cosa in natura riveste una parte importante, ogni singolo elemento è fondamentale per il suo equilibrio. Ogni singola pianta, come ogni parte di essa, compone un mosaico che si struttura nella luce, nel clima, nella geologia. Le serie intitolate “intimità delle foglie” e “impressioni vegetali” indagano non solo la struttura delle piante ma il loro ruolo in questo contesto più ampio, dove esse giocano un ruolo fondamentale per tutto l’ecosistema. D’altra parte già Stefano Mancuso ha gettato le basi per una riattribuzione di senso all’esistenza delle piante, secondo la quale queste sono da considerarsi al pari se non superiori agli animali, data la loro capacità di ri-solvere problemi, quindi di possedere una intelligenza che le porterebbe ad essere le creature maggiormente presenti in natura. Questi princìpi, appartenenti alla cosiddetta neurobiologia vegetale, vedono le piante dotate di organi e sistemi riproduttivi, respiratori, circolatori, afferenti ad una intelligenza, localizzata in alcuni settori come le radici, che porterebbero le piante ad essere degli esseri complessi. A questi principi si ispira il progetto “l’intimità delle foglie”, un lavoro che intende concentrarsi su più tracce, siano esse scultoree, pittoriche o grafiche, finalizzate a portare al centro dell’attenzione le piante, comunicarne la bellezza, ma anche l’importanza nell’ecosistema. Le opere sono realizzate utilizzando diversi materiali: foglie, rami e cortecce degli alberi, terracotta e gesso alabastrino. Facenti parte del progetto sono anche alcune grafiche, ottenute dalle possibilità espressive delle piante, sfruttando le caratteristiche (morfologia, flessibilità, resistenza) della pianta utilizzata, attraverso la loro impressione sulla carta (o tela). La peculiarità di queste grafiche, di diverso formato, è che ogni pianta suggerisce soluzioni formali differenti e strettamente relative alla propria morfologia. Ogni pianta racconta la propria storia o microstoria, una diversa dall’altra, dando voce all’invisibile. 

Trittico delle foglie gesso alabastrino, ferro, cm 80x23x7. 2016
EQUISETO terracotta su tavola. cm 46x46x3. 2019

La lingua della terra

Il progetto si inserisce pienamente nella ricerca ultima dell’artista, fondata sull’utilizzo della terra, intesa come luogo dell’esistenza, luogo di vita. La ripresa di calchi ed impronte, come già sperimentato in altri progetti, risponde alla necessità della formazione di un geovocabolario che consenta la presa di coscienza su ambiti territoriali specifici e sull’aspetto geologico, di fondamentale importanza per la vita vegetale ed animale sulla terra. Si tratta di una riflessione sul paesaggio, sul rapporto tra l’uomo e la geologia, tra l’uomo e la sfera terrestre. Questa tecnica parte dall’osservazione del lavoro dei muratori che costruiscono le strutture in legno (casse) per colare il cemento. Quando una parte del cemento cade per terra incidentalmente, questo cemento cattura la terra sulla quale cade e ne carpisce la forma e la struttura. Un incidente che causa un’apertura: grazie ad esso, abbiamo una fotografia geologica. L’osservazione di questo fenomeno porta a mettere a punto una tecnica di ripresa e risemantizzarla (A. Zimarino), riattribuendone un significato differente. Ciò che cade incidentalmente è il medium e la terra carpita dal cemento è l’anima della creazione. 


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